Di: J.J. (jjblue10@hotmail.com)
Al principio... 10° anno del nuovo governo...
L'orgogliosa razza militare poi chiamata dagli umani dei Dimensionali sembrava aver concluso la sua età d'oro. Dopo numerose conquiste in campo scientifico e numerose battaglie che non avevano fruttato loro altro che la fama di distruttori dello spazio, i Dimensionali navigavano in un'era in cui i pianeti attorno a loro erano distrutti e in cui la loro elevata tecnologia iniziava a non soddisfarli più, soffrendo di un brusco rallentamento. Colui che si sarebbe reso noto nei tempi futuri con il nome di Nemesi, Comandante Supremo e supremo tiranno della sua gente, da tutti rispettato ma soprattutto temuto, dopo un primo buon governo aveva, forse a causa della sua giovane età o di una non ben controllata ambizione, riservato poco interesse ai problemi del suo popolo, volgendo lo sguardo solo alla conquista di nuovi pianeti sempre più lontani. Un sovrano più maturo avrebbe forse gestito meglio quelle conquiste, ricavando dai territori guadagnati qualcosa di più che ceneri e macerie, ma non c'erano sovrani maturi fra i Dimensionali. E l'unica politica che avevano potuto conoscere era una politica di guerra e distruzione. Guerra e distruzione contro se stessi, guerra e distruzione contro gli altri. Già una volta erano stati forzati a lasciare il loro pianeta madre e a disperdersi nello spazio, già una volta avevano voltato le armi contro se stessi e si erano abbandonati in una guerra fratricida che non era stata la prima e forse non sarebbe stata l'ultima, ma non sembravano curarsene. Abituati a vivere in condizioni proibitive, abituati ad una vita militare, classista tenevano in scarsa considerazione il fatto che una metà di loro fosse andata dispersa nello spazio quando avevano lasciato in loro pianeta natale. Il loro primo dovere era seguire il loro leader ed essergli ciecamente fedeli a prescindere dai desideri personali, pacifici o meno. Il severo ordinamento classista iniziava a presentare in modo sempre più marcato i suoi difetti, privilegiando uomini non adatti al comando ma di famiglie illustri a discapito di persone più meritevoli ma di ceti inferiori. Ma nessuno sembrava prestarvi attenzione. Obbedire. Conquistare. Erano le uniche cose che conoscevano e le facevano con l'abilità degli artisti. Conquiste, ma forse è più esatto chiamarle distruzioni, sempre più lontane richiedevano costanti migliorie della tecnologia che gestiva gli spostamenti. Nemesi, nella battaglia che l'aveva reso celebre (e leader), aveva compiuto la sola scelta oculata della sua vita rubando al popolo da lui distrutto i piani per il salto fra le dimensioni e spacciando lì per sui in un opera di convincimento così persuasiva da arrivare ad esserne persuaso persino lui stesso. Anche se dopo di essi la sua carriera di "scienziato" finì bruscamente. Questo nuovo passo avanti consentì ai Dimensionali nuove conquiste e nuove vittoriose battaglie ma stava, all'insaputa degli stessi Dimensionali, prosciugando le ultime risorse del loro, già non troppo ospitale nuovo pianeta...
Note dell'autrice:
Al principio... inizi del 21° secolo...
L'uomo sembrava percorrere una strada in continua ascesa. Il progresso avanzava abbattendo ostacolo su ostacolo portando la razza umana sempre più lontano ormai non solo in senso figurato ma anche pratico. La colonizzazione d'altri pianeti era stato l'ultimo obiettivo raggiunto: nuovi pianeti, nuove lune e nuove galassie entravano a far parte del nuovo dominio umano. Vi erano stati dissidi al principio. Migrazioni esagerate verso lo spazio, talvolta clandestine, tentativi illegali da parte di facoltosi uomini d'affari e individui non propriamente rispettabili di approfittare della nuova situazione. Era stato necessario far fronte a tutto ciò con una nuova organizzazione, al di sopra delle parti che gestisse l'ordine nella nuova frontiera raggiunta.
Note dell'autrice:
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