Le Cronache di Due Dimensioni

Libro Terzo - "Nasce Rombo"
Di: J.J. (jjblue10@hotmail.com)


Uno

Poche settimane dopo l'inizio della seconda guerra...

Vanquo, dopo l'ordine di Nemesi, si era messo subito al lavoro. Era arrivato a Nuova Frontiera e aveva iniziato a cercare informazioni. Era bravo ad attaccare discorso con le persone, si mischiava bene fra loro e non risaltava mai troppo. Aveva un udito fino e una discreta intuizione per chi poteva procurargli delle informazioni. I suoi uomini, tutti appartenenti alla sua stessa categoria, erano anch'essi abili in questo genere di cose. Ma i risultati non erano incoraggianti. Era vero, gli umani avevano un progetto segreto ma... cos'era? Sapeva quale sarebbe stata la sua fine se non lo avesse scoperto. E il pensiero non gli piaceva. Ordinò ai suoi uomini di intensificare le ricerche. Lentamente iniziarono a saltare fuori brandelli di notizie. Con il progredire del progetto, gli umani stavano diventando incauti. Abbastanza da fargli capire che quel progetto poteva essere pericoloso per loro. Ma non abbastanza da fargli capire cos'era. O dov'era. Ma con quelle piccole tracce il suo lavoro diventava piano piano più facile. Altri brandelli d'informazioni li recuperarono i suoi uomini. Un'arma segreta... imbattibile... grande progetto... bisogno di spazio... bisogno di tecnici specializzati... problemi di costruzione... materiali usati particolari... problemi risolti grazie all'intervento della figlia del Comandante... potenza superiore... bisogno di un abile equipaggio... Vanquo passava tutto ciò che scopriva alla base. La sua unica abilità era scoprire informazioni, non metterle assieme. Metterle assieme era un lavoro che lasciava volentieri a qualcun altro. Dovette spostarsi diverse volte, di pianeta in pianeta e più cercava di avvicinarsi al progetto segreto, più doveva esporsi. E più si esponeva, più rischiava di essere scoperto e fallire. E lui sapeva come Nemesi avrebbe preso un fallimento. Pazienza. E prudenza. Per raccogliere le informazioni occorrevano soprattutto queste due qualità. Ma Nemesi iniziava a diventare impaziente. Non amava aspettare. E Vanquo non voleva assolutamente che Nemesi fosse arrabbiato con lui. Dovette esporsi e guadagnare due preziose informazioni: il nome del progetto "Rombo" e il nome di un pianeta "Yuma". Ma fu scoperto e ora su di lui pendeva una taglia. Sapeva di essere braccato soprattutto da un giovane cacciatore di taglie e da uno stupido membro dei servizi segreti del Comando di Cavalleria. Si era fatto beffe di entrambi ed era riuscito a lasciare il pianeta Alamo, direzione Yuma. Yuma era un pianeta troppo grande per setacciarlo tutto. Lui aveva bisogno del luogo preciso in cui Rombo era. E contava di avere un altro vantaggio sui suoi inseguitori. Yuma era alle prese con una stupida cosa chiamata Grand Prix. Non era un'attività militare e non aveva utilità alcuna ma attirava un sacco di gente. Mischiato fra la folla non sarebbe stato una preda facile. E gli umani, ora che sapevano che i Dimensionali conoscevano di Rombo si sarebbero mossi per proteggerlo. E avrebbero commesso qualche errore che avrebbe facilitato il suo compito. Come spedire in un piccolo avamposto la figlia del Comandante Aquila. Lei era coinvolta nel progetto Rombo. Lei doveva senz'altro essere sul pianeta per questo motivo. E dove c'era lei doveva senz'altro esserci anche Rombo... Ora aveva l'ultima informazione che gli mancava ed era pronto per riferirla a Nemesi...


Due

Poche settimane dopo l'inizio della seconda guerra...

La gara teneva completamente occupata la mente di Lampo. Era sempre stato così. Il ragazzo era nato per questo. Giovane, apparentemente troppo giovane per essere un pilota, grazie al suo talento, amore per le corse, buona volontà e buon carattere era riuscito ad avere un'occasione. Non l'aveva sprecata. E ora, dopo un discreto numero di vittorie era li, al Grand Prix di Yuma incurante della guerra con i Dimensionali, incurante di tutto, desideroso solo di vincere. E di condividere questa nuova vittoria con... chi in effetti? Di suo padre non aveva che vaghi ricordi basti più su fotografie che altro, sua madre era morta qualche anno prima. Non l'aveva visto diventare un pilota. Ma Lampo non era abituato a vivere nel passato. Solo il presente contava. E il presente era questa corsa. E la vittoria stava per essere sua visto che ormai aveva distanziato parecchio gli altri piloti. Stava per essere il campione! Quando, da non si sa dove, spuntò una piccola astronave monoposto che in una manovra eccessivamente ravvicinata rischiò di spedirlo a schiantarsi contro qualcosa. La sua abilità gli permise di mantenersi in strada ma non gli evitò di perdere secondi preziosi. L'astronave lo lasciò mentre il pilota accennò a qualcosa che Lampo interpretò come scuse. Ma non sarebbe restato solo a lungo. Le altre auto lo stavano raggiungendo. Ma dopo una lotta serrata riuscì comunque a guadagnarsi il primo posto. E il tempo record del Grand Prix! Ma la giornata non era destinata a concludersi così bene. Una volta arrivato al suo albergo si trovò coinvolto in una disputa con un tizio che pretendeva la SUA camera che ovviamente non era intenzionato a cedere. Come se questo non fosse abbastanza, alla disputa si aggiunse qualcun altro, il pilota dell'astronave che aveva rischiato di fargli perdere la gara, un cowboy che osò minacciarlo con la pistola per avere la sua stanza. Ma il cowboy dovette rinunciare presto ad essa complice l'arrivo del padre iperprotettivo di un'amica del cowboy che voleva dissuaderlo dal frequentare la figlia usando come argomento principale un Winchester. Letteralmente svanito il cowboy, rimaneva il tipo dall'accento inglese. Sfortunatamente lui non aveva problemi con padri iperprotettivi così Lampo acconsentì a malincuore a dividere la stanza con lui. La sua giornata era stata decisamente piena di avventure. Prima l'interruzione alla sua corsa, poi la vittoria (e questa per adesso sembrava essere stata l'unica cosa piacevole), poi il tipo con l'accento inglese che vuole la sua stanza, il cowboy che lo minaccia con una pistola per impossessarsene per primo e alla fine il dover accettare di dividere la camera con l'inglese che era accomunato al cowboy da un'altra cosa oltre all'aver provato a rubargli la stanza, cercava anche lui un tipo dal viso pallido, lunghi capelli bianchi e occhi vuoti soprannominato Vanquo. Beh se era questo Vanquo la causa di tutti i problemi che stava avendo avrebbe voluto trovarlo anche lui. E avere con lui una simpatica chiacchierata. Si sentiva piuttosto stanco, la gara l'aveva sfinito e voleva solo riposarsi. E questo Vanquo e i problemi che gli aveva causato non erano bene accetti.


Tre

Poche settimane dopo l'inizio della seconda guerra...

Vanquo si sentiva fiero di se. Era sicuro di aver scoperto la localizzazione del progetto Rombo. E mentre la comunicava a Nemesi era sicuro che avrebbe ottenuto una buona ricompensa da lui. Pieno d'orgoglio per il successo della sua missione si dimenticò d'essere prudente e si rese conto del suo errore solo quando sentì i vetri della finestra dietro di lui infrangersi. Il cacciatore di taglie l'aveva trovato! Doveva sfuggirgli! Ma non fece in tempo. Fu colpito nel corridoio di fronte ad altri due ragazzi, uno dei quali era il membro del Comando di Cavalleria che doveva fermarlo. Troppo tardi ormai! La mia missione è compiuta! Il sistema di trasporto iperspaziale era entrato in funzione. Il suo corpo era stato riportato a casa mentre lui crollava al suolo incapace di reggersi per la ferita. Presto i medici lo avrebbero guarito completamente. Si concesse un sorriso soddisfatto. Le truppe su Yuma adesso sapevano dove attaccare. Il progetto Rombo sarebbe stato annientato. Loro avrebbero vinto ancora. E, infatti, mentre Vanquo sprofondava nell'incoscienza, le truppe dimensionali avevano iniziato il loro attacco. Con meticolosa precisione stavano distruggendo tutto l'avamposto. E non erano intenzionate a fermarsi neanche quando una turboauto, una piccola astronave e un individuo in sella ad un cavallo meccanico provarono ad opporsi a loro. Oh, i nuovi rivali erano bravi ma loro lo erano di più. E comunque non erano lì per loro. Distruggere, distruggere, distruggere! Cos'era il progetto Rombo? Dove lo nascondevano? Dov'era questa potentissima arma? Il loro attacco lo aveva danneggiato? Lo stava danneggiando? Colpire, colpire con più impegno. Loro cercavano di distruggere tutto, qualsiasi cosa avesse una forma strana, qualsiasi cosa potesse rappresentare una minaccia, qualsiasi cosa potesse essere il "progetto Rombo". Se Nemesi fosse stato presente avrebbe apprezzato quella battaglia che ricordava, per l'ammontare di cose distrutte, quelle che faceva lui un tempo anche se, ovviamente i suoi sistemi erano stati molto più distruttivi. Stavano facendo un buon lavoro. Fumo iniziava a levarsi dovunque. Anche in posti dove non avrebbe dovuto esserci. I Dimensionali iniziarono a prendere coscienza del fatto che gli intrusi stessero facendo più danni di quanto era previsto ne facessero. Gli intrusi stavano distruggendo le loro astronavi! E non sembravano aver riportato alcun danno. Alcuni Dimensionali si affrettarono contro gli intrusi nel tentativo di fermarli, invano. Gli intrusi avevano fermato loro. L'attenzione iniziò a riversarsi su queste tre piccole creature che iniziavano a causare così tanti problemi. Dovevano essere fermate. Nessuna insignificante creatura può opporsi a loro. Ma fermarli... non era facile. Però il loro alto numero stava iniziando a metterli in difficoltà finche si ritirarono tutti verso lo stesso punto e presto loro li avrebbero distrutti quando... qualcosa successe. Un'astronave, un'astronave ben più grande di quelle con cui erano soliti opporsi a loro gli umani spuntò dal terreno. Un'astronave di un luccicante colore nero. Che fosse lei... il progetto...Rombo?


Quattro

Poche settimane dopo l'inizio della seconda guerra...

April aveva iniziato a prepararsi al peggio quando aveva visto i Dimensionali attaccare. Da sola lei non poteva pilotare Rombo. E anche se non fosse stata sola... quattro dovevano essere i membri dell'equipaggio di Rombo ma, per adesso, oltre a lei, il Comando di Cavalleria aveva selezionato solo Spada d'Argento. Che al momento doveva essere alle prese con Vanquo. E se gli era successo qualcosa? Oh, se almeno lui fosse stato lì! Tutte le speranze di Nuova Frontiera erano riposte in Rombo ma se Rombo veniva distrutto... Doveva fare qualcosa. Rombo doveva essere pilotato da quattro persone, era stata una sua idea. Al momento il Comando di Cavalleria non disponeva della tecnologia necessaria per costruire un robot che una sola persona potesse pilotare. Da sola non avrebbe potuto combattere con Rombo ma... poteva almeno provare a portarlo via, impedire che fosse distrutto. Il tutto mentre degli strani individui apparsi dal nulla trattenevano i Dimensionali. Si poteva funzionare, finché, corsa giù dalla rampa delle scale non s'imbatté in uno di loro. Un'idea gli attraversò la mente. Poteva essere un pilota di supporto trovato e spedito all'ultimo momento dal Comando? No, sfortunatamente non lo era. Non importava. Era un buon pilota. Poteva esserle utile. E lei era decisa a tentare il tutto per tutto. A loro si aggiunse Spada d'Argento, finalmente era arrivato!, e il terzo intruso, un cowboy dalla mira eccezionale. Ora erano quattro. Il destino li aveva uniti. Forse il destino avrebbe potuto aiutarli a vincere. Finalmente Nuova Frontiera aveva qualche possibilità contro i Dimensionali! Il tutto se il suo Rombo, non ancora collaudato, riusciva a rispondere alle aspettative del Comando e a competere con le armi Dimensionali. E ovviamente se i due nuovi membri della squadra si rivelavano all'altezza dell'incarico... April sperò che tutto andasse per il meglio, dopotutto erano solo piccole astronavi... Rombo doveva funzionare, lei l'aveva progettato, assieme a suo padre e agli altri membri del Comando! E al momento le cose sembravano andare bene. Il vantaggio di dividere in quattro la guida era di semplificare i comandi. Se il team riusciva a lavorare in sintonia e collaborazione, Rombo avrebbe funzionato bene come se manovrato da una persona sola. E lo stava facendo. Se non fossero stati nel bel mezzo di una battaglia April avrebbe stillato di gioia nel vedere che il suo Rombo funzionava. E i due nuovi acquisti se la stavano cavando benissimo! Le astronavi stavano per essere sconfitte! Quando all'improvviso i sensori indicarono qualcosa di più grosso. Più grosso e più pericoloso. Un'Unità Operativa! L'arma più potente dei Dimensionali! E quelle dei Dimensionali erano comandate da una sola persona, meno inclini ad avere problemi di sincronia o velocità e più tecnologicamente avanzate. E il loro pilota era senz'altro un esperto. Sarebbe stata una lotta dura. Contò mentalmente quante speranze avevano e poi decise che dopo tutto non era così curiosa da voler sapere il numero esatto. O da volerlo dire ai ragazzi. E questa probabilmente era una buona idea perché, ignari com'erano del pericolo si stavano impegnando tantissimo. Sarebbe bastato? April non seppe mai come. Ma si ritrovò ad osservare uno spiazzo davanti a se sgombro di Dimensionali mentre il suo cuore batteva ancora per l'eccitazione della battaglia. Ce l'avevano fatta. Avevano vinto!


Cinque

Poche settimane dopo l'inizio della seconda guerra...

Nemesi si fece ripetere due volte il resoconto della battaglia. E per chi lo conosceva, anche non intimamente, questo non era buon segno. E chi non lo conosceva lo avrebbe capito in fretta. Il soldato che gli riferì le notizie da Yuma sfortunatamente lo conosceva. Bene. E tremava di paura. E se questa situazione fosse accaduta quindici anni fa non sarebbe uscito vivo da quella stanza. Ma ora era diverso. Nemesi era meno... passionale. Non che per il soldato potesse dirsi un bene visto che fu ucciso comunque. Il poveretto non ebbe mai la chance di dire quale morte avrebbe preferito. Ma dopo tutto, cosa conta l'opinione di un soldato? Ci furono altri che non conclusero bene quella giornata. Come molti tiranni, Nemesi era incline ad arrabbiarsi con i suoi sottoposti, quando un fallimento si verificava nei suoi piani. La sua ira si sfogava in modo molto democratico. Per lui erano tutti egualmente colpevoli, egualmente meritevoli di una punizione ed egualmente imbecilli. I suoi sottoposti avrebbero fatto volentieri a meno della democrazia in questo genere di cose. Avrebbero tutti preferito che Nemesi usasse un unico capro espiatorio, possibilmente qualcuno che non fosse loro e ne facesse quello che voleva. Non importava se davanti a loro o meno. Ma Nemesi era... diventato più freddo nelle sue recriminazioni. E questo spaventava ancora di più i suoi comandanti che furono ben lieti di cogliere l'occasione di uscire da quella stanza promettendo ripetutamente di rimediare presto a quel fallimento, facendo infruttuosi tentativi di simulare una calma che non avevano e urtandosi vicendevolmente mentre tenevano una velocità due o tre volte più veloce della norma. Nemesi aveva sempre apprezzato l'effetto che provocava su di loro la sua sola presenza, non parliamo poi della sua ira! Piccoli idioti codardi! E ora apprezzava il fatto di essersi liberato di loro. Erano così noiosi! Così prevedibili! Così codardi! E queste erano tutte cose che Nemesi non aveva mai apprezzato. Ma aveva personalmente eliminato chiunque non fosse così per non avere ostacoli nella sua corsa al potere venti anni fa e ora non poteva lamentarsi se non c'era nessuno fra i suoi comandanti che gli piacesse. E di cui si potesse fidare abbastanza da usarlo contro gli umani. Non sapeva perché ma era sicuro che quegli sciocchi non avrebbero saputo che fare contro la nuova arma. Rombo. Il nome era ridicolo. Ma il potere che quelle creature primitive erano riuscite ad ottenere era impressionante. Il loro giocattolino competeva con una delle sue unità Operative! Forse gli umani non erano così inferiori come si credeva. O forse avevano imparato qualcosa dalla guerra di quindici anni fa. O forse erano stati semplicemente fortunati e assemblando a caso dei pezzi avevano ottenuto un arma potente. Se solo non fosse costretto a rimanere sul pianeta ma potesse andare un po' a divertirsi con loro! E fare... cosa? Era strano che provasse ancora di questi impulsi. Era il vecchio se stesso che amava combattere e comandare in prima linea rischiando la sua vita pur di mettersi in mostra come uno sciocco ragazzino non lui. Il vecchio se stesso era stato uno sciocco. E si era divertito nella sua follia fino alla fine. Comunque questo non sarebbe stato un problema per lui. I suoi comandanti avrebbero fermato questo Rombo in un modo o nell'altro. O lui avrebbe fermato loro... definitivamente...


Sei

Poche settimane dopo l'inizio della seconda guerra...

La battaglia era finita. Loro avevano vinto. Rombo aveva funzionato perfettamente. E loro avevano tutti fatto un lavoro grandioso. Non era meravigliosa la vita? E tutti nella cabina di pilotaggio di Rombo sembravano pensarla allo stesso modo. I due ragazzi che li avevano aiutati così bene sembravano sentirsi come se avessero vinto la guerra. Colt e Lampo erano i loro nomi. Erano entrambi piuttosto carini. April sorrise mentre ci pensava. Erano stati molto utili. Potevano esserlo ancora. Potevano essere i due membri mancanti dell'equipaggio. Era sicura che il Comando di Cavalleria avrebbe approvato la sua scelta. E anche suo padre appena lei gliene avesse parlato. Ma intanto, doveva sperare che i ragazzi accettassero la sua offerta e cambiassero il loro stile di vita con un distintivo del Comando di Cavalleria. April ci sperava ma sapeva di stare chiedendo molto. E quando lo propose ai ragazzi, sperando che Spada d'Argento la sostenesse, si preparò a ricevere un secco rifiuto. Dopo tutto lei gli stava chiedendo di rinunciare ai loro sogni, alla loro vita e alle loro ambizioni per cosa? Una vita rischiosa, che lasciava poco spazio al divertimento, al relax e agli interessi personali. Chi avrebbe potuto biasimarli se avessero rifiutato? E come aveva previsto ci furono delle obbiezioni. Colt avrebbe dovuto smettere con la sua carriera di Bounty-hunter. Ma il cowboy si dichiarò favorevole visto che il lavoro sarebbe stato sempre di combattere i Dimensionali. Sembrava odiarli veramente. Ci doveva essere qualcosa di personale fra lui e loro. Poteva essere. I Dimensionali avevano ucciso così tante persone, portato così tanta morte e distruzione! Anche sua madre era stata una loro vittima! Poteva comprendere il risentimento contro di loro. Per Lampo i problemi erano diversi. Lui era un pilota. Le auto e la velocità erano la sua passione. E non guidava perché era mosso da particolare risentimento verso i Dimensionali. Se avesse accettato avrebbe dovuto dare un brusco alt alla sua carriera. "Ma" disse April cercando di mostrargli la situazione sotto una luce migliore "Non esisterà mai nulla che tu potrai guidare che sarà più veloce di Rombo." Un idea che tentava. Pilotare la più veloce astronave mai costruita dagli esseri umani. E proteggerli dai Dimensionali. Impedire che i bambini crescessero orfani. Come era cresciuto lui. Avrebbe accettato. La sua gente aveva bisogno di lui come pilota di Rombo più che come pilota di auto da corsa. Per quello ci sarebbe sempre stato tempo dopo. Ora era il tempo di combattere. Combattere per costruire un futuro migliore. Un futuro libero. Un futuro di pace. Un futuro di amore. Un futuro di speranza. Un futuro dove non regnassero paura e morte. Un futuro dove l'ombra oscura dei Dimensionali non coprisse più le loro vite. Ora erano in quattro. Solo in quattro contro un esercito potente numeroso e ben armato. In quattro contro l'esercito più terribile di tutto l'universo. Solo in quattro. Quattro. Meno delle dita di una mano. Ma erano determinati ad essere i quattro che avrebbero fatto la differenza e scacciato e vinto i Dimensionali. E l'avrebbero fatto. Ne erano sicuri.


Note dell'autrice:
Note dell'autrice:
In questo libro sono stati fatti dei piccoli cambiamenti alla trama. Inoltre, per dare una storyline con un ordine cronologico logico dei fatti a "Le cronache di due dimensioni", l'ordine cronologico degli episodi, da questo punto in poi, è stato cambiato. La storyline della serie rimane pressappoco la stessa sono stati solo tolti i paradossi temporali da essa (Aquila rapito che tornava ad essere libero e poi di nuovo rapito e il comando che saltava da Vanquo a Gattler [che gli sceriffi conoscono prima della sua apparizione] a Jesse senza spiegazioni comprensibili).
"Le Cronache di Due Dimensioni" è stata scritta prima che conoscessi l'ordine Giapponese originale e così non lo rispetta. Questo non è un grosso problema e non si nota molto nella storia ma in ogni caso consideratevi avvertiti.


A Libro Quarto - "Le Prime Battaglie"

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